Il paesaggio fiesolano, prevalentemente collinare tra le valli dell’Arno e del Mugnone, affacciato a settentrione sul disteso skyline di Firenze e rimasto per vari aspetti arcaico, rappresenta un prezioso documento storico, come scrisse Pietro Porcinai: “un palinsesto, una stratificazione di opere (…) come se si avesse un libro aperto davanti agli occhi”.
In questo scenario giocano un ruolo fondamentale i giardini, la cui forma e struttura, sono strettamente dipendenti dal contesto, in cui predomina il cipresso affiancato dalla macchia mediterranea, con il sottofondo costituito dall’olivo. Da questo “unicum” paesaggistico, nasce l’idea che la comprensione e l’individuazione dei caratteri fondamentali, nel rispetto dell’identità di paesaggio, sono essenziali per mantenere quei valori che l’arte, la storia, la cultura e la tradizione ci hanno tramandato.
Granaiolo, un giardino di prato, un giardino di linee di cemento, una casa toscana, un bosco. L’ho visitato in una mattinata di maggio, il sole spariva ed appariva tra le nubi. Il verde del prato e quello più scuro del bosco erano perfetti, rilucevano. La primavera piovosa aveva favorito i cromatismi del luogo. Conoscevo Granaiolo dalle pubblicazioni ma, come ripete spesso Ippolito Pizzetti, un giardino per capirlo, per sentire il suo significato, la sua poetica bisogna vederlo, visitarlo, percorrerlo. La comprensione avviene gradatamente, lo spazio si muove interno e si dilata, da ogni punto si innescano nuove prospettive, fasce parallele di linee convergono verso il bosco; angoli retti, scatti improvvisi, cambi di direzione rinnovano in continuazione i punti di fuga.
Attorno alla costruzione piani orizzontali degradanti, sottolineati da cordoli in cemento (un irrigidimento delle curve di livello che diventano lineari) determinano un effetto di dilatazione, addirittura sonoro, che dalla casa si diffonde allo scenario verde del bosco. Viceversa se la visione si percepisce dal bosco, la frantumazione dello spazio in piani successivi accompagna il procedere verso l’alto e raccorda le volumetrie. Ci si trova immersi in una atmosfera metatemporale, fuori da qualunque collocazione cronologica, in uno spazio infinito sebbene racchiuso tra quinte arboree.
Il parco, tra i più vasti della Toscana, venne fatto costruire a metà dell’Ottocento da Ferdinando Panciatichi, sfruttando terreni agricoli attorno alla sua proprietà e una ragnaia di lecci. Vi fece piantare una grande quantità di specie arboree esotiche, come sequoie e altre resinose americane, mentre l’arredamento architettonico fu realizzato con elementi in stile moresco quali un ponte, una grotta artificiale (con statua di Venere), vasche, fontane e altre creazioni decorative in cotto.
Il castello ed il suo parco storico costituiscono un “unicum” di notevole valore storico-architettonico e ambientale. Il parco vi contribuisce considerevolmente con un patrimonio botanico inestimabile formato non solo dalle specie arboree introdotte ma anche da quelle indigene. Solo una piccola parte delle piante ottocentesche è giunta ai giorni nostri: già nel 1890 delle 134 specie botaniche diverse piantate alcuni decenni prima, ne erano sopravvissute solo 37.
Arte Sella è una rassegna di arte contemporanea nella natura, che si svolge in val di Sella, nel comune di Borgo Valsugana. Arte Sella è una manifestazione internazionale di arte contemporanea nata nel 1986, che si svolge all’aperto nei prati e nei boschi della Val di Sella (comune di Borgo Valsugana, provincia di Trento).
Ha avuto inizio nel 1986 ad opera di Enrico Ferrari, Emanuele Montibeller e Carlotta Strobele ed è gestita dall’omonima associazione, presieduta da Enrico Ferrari fino al 2000, poi da Laura Tomaselli, e dal marzo 2012 da Giacomo Bianchi. Nel primo periodo (1986-1996) la manifestazione era biennale e si svolgeva presso “Casa Strobele” ed il suo parco. A partire dal 1996 si è sviluppata lungo un percorso sul Monte Armentera, sempre nella Val di Sella, chiamato artenatura. Lungo un sentiero di circa 3 km sono collocate circa 25 opere.
La Val d’Orcia è un’ampia campagna situata in Toscana, nella provincia di Siena, a nord ed est del monte Amiata e vicina al confine con l’Umbria. Attraversata dal fiume Orcia al centro, che le dà il nome, è caratterizzata da gradevoli panorami paesaggistici e da svariati centri di origine medievale, due dei quali molto noti come Pienza e Montalcino. Albero caratteristico il cipresso, cibi e vini tipici i Pici, i salumi di Cinta senese, il Pecorino di Pienza, il Brunello di Montalcino e la nuova denominazione del vino DOC Orcia.
Il tipo ambientale prevalente sul Cono vulcanico del monte Amiata è dato dalla presenza di tipi fitocenotici molto rappresentativi (selve e cedui castanili), e peculiari (faggete mesotrofiche ipsofile) per l’isolamento orografico ed ecologico dell’edificio vulcanico. Discreto, a tratti ottimo, lo stato di conservazione. Altri tipi ambientali rilevanti sono le praterie secondarie.
La Fattoria di Celle, è un complesso storico con una villa risalente al XV secolo, situato in località Santomato, presso Pistoia. Dalla seconda metà del Novecento la tenuta ospita la Collezione Gori, un’importante collezione di opere d’arte contemporanea.
Nel secolo XV la villa con i terreni annessi apparteneva ai Pazzaglia e in seguito passò ai Fabbroni, nobile e colta famiglia pistoiese alla quale si deve in massima parte sia la trasformazione dell’edificio, che la sistemazione del giardino. Questo venne trasformato nella prima metà del XIX secolo in parco romantico, su progetto dell’architetto Giovanni Gambini.
Il torrente Brana, che attraversa l’area del parco, venne abilmente utilizzato per la realizzazione di un lago in forme naturali corredato da un’isoletta ospitante un tempietto in forme neoclassiche e da un “orrido” roccioso, attraversato da un ponticello, su cui si infrange una cascata. Nelle vicinanze vi è un edificio neogotico, conosciuto come Tempietto della fonte e un monumento in stile egizio.
Il Bosco della Ragnaia è un parco boschivo e giardino creato dall’artista americano Sheppard Craige a San Giovanni d’Asso, un piccolo paese in Toscana, vicino a Siena. Anche se alcune parti sembrano antiche, il Bosco è un’opera contemporanea che ha avuto inizio nel 1996 e continua ancora oggi.
Sotto alte querce si possono trovare molte inscrizioni che accumulano muschio in attesa di essere notate da un visitatore. Alcune saranno familiari, altre enigmatiche, mentre altre ancora esprimono un senso capriccioso di Sheppard. Tra le costruzioni degne di nota vi sono: L’Altare dello Scetticismo, il Centro dell’Universo, e di un Oracolo di Te Stesso. Il Bosco non offre un senso, ma è, al contrario, aperto a tutte le interpretazioni.
Abbiamo documentato dal 2021 ad oggi circa 250 dimore e giardini, selezionato luoghi speciali per itinerari naturalistici, storici e d’arte. Una documentazione fotografica e video accessibile e fruibile sul nostro portale. L’utilizzo di nuove tecnologie ci consente di realizzare immagine sempre più fedeli e coinvolgenti, come le vedute dall’alto in grado di cogliere in una sintesi vertiginosa le infinite combinazioni di forme, colori e geometrie, e quel rapporto meraviglioso tra giardini, paesaggio e tempo.
Ci auspichiamo che il progetto Andare per Giardini possa diventare una piattaforma di riferimento per lo studio, la ricerca e la promozione dei giardini, dell’ambiente e del paesaggio.