Immerso nella quiete del Giardino delle Rose, poco sotto il Piazzale Michelangelo, lo Shorai Garden rappresenta un angolo di Giappone nel cuore di Firenze. Questo raffinato giardino giapponese è stato progettato dal paesaggista Yasuo Kitayama, maestro nell’arte del giardino secco zen (karesansui), ed è il frutto di una collaborazione tra la città di Firenze e Kyoto, unite da un legame di gemellaggio.
Nel 1998, la città di Kyoto e il tempio Zen Kōdai-ji hanno donato al Comune di Firenze questa piccola oasi Shorai, un giardino in stile karesansui, caratterizzato dalla disposizione armoniosa di pietre e rocce. Il progetto di Kitayama si incentra su un grande albero di pino, simbolo di felicità e benessere. In giapponese, la parola shō significa pino, mentre shorai vuol dire futuro: attraverso questa composizione, l’artista ha voluto lanciare un messaggio di continuità e amicizia tra Kyoto e Firenze, città gemellate da molti anni.
L’iniziativa, concretizzatasi nel 2011, è stata sostenuta dall’allora sindaco Matteo Renzi, che ha promosso l’operazione attraverso il contributo di sponsor privati. Nel 2012, il giardino si è arricchito ulteriormente con l’inserimento di una cascata e di una pagoda per il tè, elementi che rafforzano l’equilibrio tra natura e spirito, secondo la filosofia estetica giapponese.
Yasuo Kitayama, nato a Kyoto nel 1949, è uno dei più importanti architetti paesaggisti giapponesi contemporanei. Formatasi sotto la guida del maestro Komiyama Hiroyasu, ha fondato la sua impresa di giardinaggio nel 1975 e ha lavorato al restauro di celebri giardini, tra cui quelli del tempio Entokuin e del tempio Kōdai-ji a Kyoto. La sua visione creativa si basa sull’arte del karesansui, un linguaggio che utilizza rocce, sabbia e ghiaia per evocare paesaggi naturali e suscitare contemplazione interiore. Il Shorai Garden di Firenze è una delle rare espressioni di questa filosofia artistica fuori dal Giappone, un luogo che invita alla meditazione e all’armonia tra uomo e natura.
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