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IL GIARDINO DELL'IRIS A FIRENZE

ITINERARI BOTANICI

Il Giardino dell’Iris si distende sotto l’alto muraglione del Piazzale Michelangelo, in una sintesi spaziale che affianca al David baricentrico del monumento all’arte e alla cultura lo straordinario monumento alla natura delle fioriture dell’iris, emblema per la città. Lo stemma di Firenze ha origini antichissime. Già raffigurato in un’urna funeraria del IV sec.a.C., si fa risalire al popolo etrusco di Fiesole, quel “colle lunato” che si dispiega a settentrione, cosi come le origini del nome floreale, dibattute fin dal medioevo, in latino Florentia o in volgare Fiorenza, “a similitudine dei fiori e dei gigli che abbondanti fiorivano intorno alla città”.

FONDAZIONE NICOLA DEL ROSCIO

ORTO BOTANICO DI GAETA

L’orto Botanico è stato fondato nel 1985 su di un terreno abbandonato e degradato, in località Monte Orlando, composto di 13 terrazze degradanti verso il Golfo di Gaeta esteso per circa 2 ettari. Consiste principalmente di specie botaniche tropicali e sub-tropicali, molte delle quali rare ed in via di estinzione nei paesi di origine. 

La particolarità della collezione è basata su 150 specie diverse di palme, provenienti da semi raccolti durante viaggi di lavoro o di piacere nei diversi continenti. Il giardino è iniziato come ricerca sperimentale per l’ acclimatazione delle palme. Si tratta di un giardino con un equilibrio molto delicato per la rarità delle specie e la conformazione a terrazze del terreno. La sperimentazione continua a tutt’oggi.

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STORIE DI UOMINI E PAESAGGIO

IL GIARDINO DEL THÈ DI GUIDO CATTOLICA

Nell’antica Chiusa Borrini  in Sant’Andrea di Compito in Lucchesia il botanico  Guido Cattolica  ha iniziato nel 1990 l’attività dell’unica piantagione di the in Italia.  Lavorando presso l’orto botanico di Lucca che nel 1990 riconobbe  due esemplari di Camellia sinensis,  la specie le cui foglie e germogli vengono utilizzate per la produzione de tè. Sopravvissute a un inverno molto rigido, quello del 1985 Guido Cattolica fece una prova di acclimatazione, considerata folle all’epoca dai suoi colleghi.

Successivamente a seguito dagli ottimi risultati, selezionò una linea oggi  chiamata ecotipo Sant’Andrea ( varietà sinensis,specie sinensis, ecotipo di Sant’Andrea). Per questa impresa eroica Guido Cattolica si è guadagnato una notorietà nel settore a livello mondiale.  La piantagione crescendo nel tempo è arrivata a 2.500 esemplari suddivisi in 5 giardini di tè per una produzione di qualità tra i 14 e i 18 kg all’anno, quasi tutta venduta in zona.  Le tipologie prodotte sono quattro: tè bianco, tè verde, tè oolong, tè nero. Da Maggio a Luglio c’è la raccolta rigorosamente manuale da persone selezionate direttamente da Guido. L’appassimento delle foglie con la stabilizzazione a calore secco (alla maniera cinese) e la rollatura tutto avviene in modo casalingo e artigianale. 

ITINERARI BOTANICI | PADOVA

Inaugurato nell’ottobre 2014, rappresenta la nuova parte dell’orto botanico, rendendolo una delle serre più avanzate al mondo, in questo campo. All’interno di questa nuova, futuristica, struttura sono raccolte più di 1.300 specie di piante, le quali spaziano da ogni clima presente nel globo. All’interno del Giardino le piante sono disposte secondo una metodologia fitogeografica, cosicché il visitatore ha l’immediata rappresentazione della ricchezza o povertà di biodiversità presente in ogni fascia climatica. L’edificio a bassissimo impatto ambientale, consiste di una teca di vetro lunga 100 metri ed alta 18, la cui forma ed organizzazione spaziale sono ottimizzate al fine di sfruttare al meglio l’apporto di energia solare. Le precipitazioni naturali alimentano una vasca di raccolta di 450 metri cubi, le cascate poste sulla facciata principale (vedi foto) assicurano la movimentazione e corretta ossigenazione della riserva idrica. Oltre dalle precipitazioni l’acqua per il funzionamento della serra è attinta da un pozzo artesiano profondo 284 metri da cui viene prelevata acqua con temperatura di 24 °C, al fine di permettere la vita alle piante tropicali tutto l’anno. Serve altresì per integrare la riserva idrica in caso di siccità o scarsità di precipitazioni. L’energia ricavata dai pannelli fotovoltaici garantisce il funzionamento delle pompe e dei relativi sensori che regolano il ciclo dell’acqua nella serra. Inoltre l’edificio è in grado di trasformare l’ambiente intorno a sé, questo poiché la superficie di vetro della serra è rivestita da una particolare pellicola in grado di produrre una reazione chimica, sfruttando i raggi ultravioletti, il cui effetto è un abbattimento dell’inquinamento atmosferico (150 metri/cubi al giorno). All’interno di questa grande struttura troviamo più ambienti ripartiti al suo interno con climi completamente differenti, da quello tropicale del Sud America a quello più torrido e secco tipico del deserto, passando per un clima subtropicale. L’edificio attraverso sofisticate tecnologie è in grado di autoregolare una serie di parametri per garantire il clima migliore per ogni tipologia di piante, in base a dati analizzati da un sistema totalmente computerizzato. Le vetrate della facciata principale sono in grado, automaticamente in base alle condizioni, di aprirsi e chiudersi per regolare al meglio il flusso di calore ed umidità presenti nella struttura.