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Gaetano Nicodemi tra scienza e rivoluzione. Maria Laura Castellano - Massimo Ricciardi

Susceptos in ipso juventutis flore labores, a quibus me Clinicae gravissimae occupa- tiones avocaverant continuavit amicissimus et diligentissimus Nicodemus, in colli- gendis, distinguendis, atque illustrandis rebus naturalibus, nemini secundus. Doctissimi juvenis indefessis laboribus nostram Insectorum suppellectilem locupletatam fuisse, laetus fateor.

Le parole che Domenico Cirillo dedica a Gaetano Nicodemi nella sua opera sugli insetti napoletani rivelano un grado di stima e affetto non comune per un maestro verso il discepolo, e in più suggeriscono un sintetico, quanto preciso, ritratto di quali fossero i vincoli che li legavano nella ricerca scientifica. Quando per i gravosi impegni medici Cirillo aveva dovuto allontanarsi dagli studi sulle piante, a continuarli era stato Nicodemi, secondo a nessuno a suo dire nella raccolta, classificazione e illustrazione delle cose naturali, e grazie al suo instancabile lavoro la collezione si era accresciuta.