L’Associazione Dimore Storiche Italiane, nasce a Roma il 4 marzo del 1977 sull’esempio di analoghe associazioni già operanti in altri Paesi europei. Questo importante sodalizio, che da oltre 40 anni si propone di agevolare la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, è sorto grazie all’impegno e alla passione di alcuni proprietari fedeli custodi di quello che si può senza alcun dubbio definire il più importante patrimonio storico-artistico mondiale. I fondatori di A.D.S.I. furono Gian Giacomo di Thiene, Niccolò Pasolini dall’Onda, Oretta Massimo Lancellotti, Aimone di Seyssel d’Aix, Ippolito Calvi di Bergolo, Augusta Desideria Pozzi Serafini, Rinaldo Chidichimo, Bona Midana Battaglia, Bonaldo Stringher e Bianca Leopardi. Il 22 aprile dello stesso anno si riunì a Palazzo Pasolini dall’Onda il primo Consiglio Direttivo dell’Associazione che elesse all’unanimità Presidente Nazionale Gian Giacomo di Thiene, il quale mantenne questo importante incarico fino al 1986. Nello stesso giorno furono costituite le prime Sezioni regionali: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.
L’Associazione Dimore Storiche Italiane (A.D.S.I.) riunisce i proprietari di immobili storici di tutta Italia, che rappresentano una componente importante del nostro patrimonio culturale. Le dimore storiche sono beni culturali di rilevante interesse storico-artistico, “soggetti a vincolo”, e quindi tutelati dallo Stato, che ne deve favorire la conservazione, e sono affidati alla responsabilità dei proprietari. Si tratta di un patrimonio vasto ed eterogeneo: case e palazzi, ville e castelli, ma anche giardini e tenute agricole. Sono distribuiti in tutto il Paese e, per quasi l’80% per cento, situati in campagna o in provincia. Ognuno di questi beni ha una precisa identità, unica in Europa: per la sua storia, per il suo valore culturale e per lo stretto legame con il territorio di riferimento. Unici sono però anche i gravi problemi che la manutenzione di questi beni comporta, a cui devono far fronte quotidianamente i proprietari che ne sono custodi. Sono però beni che, se ben mantenuti e gestiti, possono dare un contributo importante alla vita culturale, sociale ed economica delle comunità in cui sono inseriti. Per raggiungere questo risultato l’Associazione Dimore Storiche Italiane, con i suoi 4500 soci, è costantemente impegnata, insieme all’European Historic Houses Association (EHH), nel promuovere la tutela e la valorizzazione delle dimore storiche.
Le preesistenze dell’attuale villa risalgono al medioevo, e dipendevano originariamente dai Da Quona, vassalli dei conti Guidi, il cui castello fu distrutto nel 1143 dai Fiorentini. Nel Quattrocento dovette essere costruita una casa “da signore” al centro di ampi poderi, che nel catasto …
Inizialmente sorto come castello, baluardo difensivo della repubblica di Siena sulla Montagnola Senese, fu trasformato nel Cinquecento in residenza per iniziativa del proprietario Mino Celsi. Da questa famiglia senese, estintasi precocemente, è probabile che derivi quindi il suo nome …
La villa, tipico esempio di architettura cinquecentesca, fu costruita, probabilmente su progetto di Bernardo Buontalenti, sulle antiche rovine di un castello dalla famiglia dei Ginori. Utilizzata dai Ginori come residenza estiva, la villa è immersa in un meraviglioso bosco di 12 ettari …
Le prime notizie della villa risalgono alla fine del Quattrocento, quando i proprietari erano i Buonvisi. In seguito appartenne ai Montecatini, al principe Carlo Poniatowski, ai Rosselmini, i quali la donarono alla Piccola casa della Divina Provvidenza di Giuseppe Benedetto Cottolengo …
In questo luogo era esistita una fattoria fortificata sin da un’epoca molto antica, da alcuni datata intorno all’anno Mille, quando la proprietà apparteneva alla famiglia dei Buondelmonti. Di quell’epoca restano solo alcune mura, tra le quali quella meridionale dove si possono ancora