L'edificio principale è una costruzione eclettica con prevalenza di stile orientalista, effetto della ristrutturazione ottocentesca di una grande fattoria edificata nel 1605 per volere della famiglia Ximenes D'Aragona. La storia del luogo è però più antica e viene fatta risalire all'epoca romana. Lo storico Robert Davidsohn, nella sua Storia di Firenze, afferma che nel 780 potrebbe esserci passato Carlo Magno di ritorno da Roma, dove aveva fatto battezzare il figlio dal Papa. La tenuta di cui fa parte il castello appartenne nei secoli a diverse importanti famiglie: gli Altoviti, poi, per volere del duca Cosimo, a Giovanni Jacopo de' Medici, che infine la vendette a Sebastiano Ximenes. Tali beni restarono alla famiglia Ximenes d'Aragona fino all'ultimo erede, Ferdinando, che morì nel 1816.
Il castello conta oltre 100 stanze, ciascuna decorata in modo unico. La disposizione degli ambienti ruota attorno a una grande sala centrale, che funge da cuore pulsante dell’intero edificio. La struttura si sviluppa su più livelli, con una rete di corridoi e saloni che si intrecciano, creando un percorso visivo che guida il visitatore attraverso atmosfere sempre diverse. Tra le stanze più iconiche, spicca quella caratterizzata da decorazioni moresche con largo impiego di archi, motivi geometrici e una sorprendente varietà cromatica. Qui stucchi, ceramiche e pitture richiamano l’arte araba in tutta la sua ricchezza ornamentale. Un altro ambiente esemplare per la raffinata lavorazione in stucco presenta decorazioni delicate e minuziose che rivestono pareti e soffitti, generando un’atmosfera visiva intensa ispirata all’architettura islamica. Un ulteriore spazio si distingue per un fastoso apparato decorativo che fonde elementi orientali con lo stile rinascimentale. Il soffitto a cassettoni e le pareti finemente intagliate con motivi geometrici rappresentano tra gli esempi più significativi dell’arte moresca nel castello.
Il parco, tra i più vasti della Toscana, venne fatto costruire a metà dell’Ottocento da Ferdinando Panciatichi, sfruttando terreni agricoli attorno alla sua proprietà e una ragnaia di lecci. Vi fece piantare una grande quantità di specie arboree esotiche, come sequoie e altre resinose americane, mentre l’arredamento architettonico fu realizzato con elementi in stile moresco quali un ponte, una grotta artificiale (con statua di Venere), vasche, fontane e altre creazioni decorative in cotto.
Stiamo eseguendo alcuni interventi tecnici. Alcuni contenuti o funzionalità potrebbero risultare temporaneamente non disponibili. Ci scusiamo per il disagio.