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ITINERARI NATURALISTICI | UMBRIA CASTELLUCCIO DI NORCIA © ALESSIO GUARINO

ITINERARI NATURALISTI | UMBRIA

CASTELLUCCIO DI NORCIA

Il paese si trova sull’Appennino umbro-marchigiano, a circa 28 km da Norcia, ad una altitudine di 1452 m s.l.m. che ne fanno uno dei centri abitati più elevati degli Appennini, posto in cima ad un colle che si eleva sull’omonimo altopiano (Piani di Castelluccio) tra i più vasti dell’Italia Centrale ed inserito nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, raggiungibile attraverso una strada panoramica. Di fronte ad esso,in direzione Est, si erge la sagoma del Monte Vettore (Cima del Redentore, 2448 m, la vetta più alta dell’Umbria.

La presenza dell’uomo nella zona è testimoniata sin dall’epoca romana, con il rinvenimento di alcuni oggetti in terracotta presso la Fonte di Canatra, in località Soglio. Inoltre, nelle fondamenta di una casa furono rinvenute nei secoli passati diverse monete romane risalenti al periodo dell’imperatore Claudio il Gotico (III secolo), e lungo la strada che conduce a Forca di Presta, si trovò anche la tomba di un soldato romano. Il nucleo attuale risale al XIII secolo, anche se alcune ricerche tendono a retrodatarne la fondazione. Castelluccio fu un antico castello nell’orbita di Norcia costruito per difendere il confine orientale dei pascoli. A seguito del terremoto del 30 ottobre 2016 che si è abbattuto con estrema violenza su Castelluccio di Norcia, il paese è quasi completamente distrutto e disabitato e il suolo nei pressi del paese si è abbassato di circa 70 cm.

L’economia del paese è strettamente legata all’attività della pastorizia, che ancora costituisce una buona parte degli introiti degli abitanti. Ad essa va aggiunta l’agricoltura, con la produzione di prodotti tipici quali le famose lenticchie di Castelluccio. Il turismo è presente tutto l’anno: nel periodo invernale, la località di Forca Canapine ospita impianti di risalita a volte funzionanti per attività sciistiche, mentre nel periodo estivo l’escursionismo attrae un gran numero di appassionati. Inoltre tutta l’area dei piani di Castelluccio è molto apprezzata per la pratica del volo libero, in particolare del parapendio, per via della particolare conformazione orografica e per la quasi totale assenza di tralicci e antenne. Per questo motivo nel paese si trovano diverse scuole di volo frequentate, soprattutto in estate, da appassionati e principianti provenienti da ogni zona d’Europa.

La fioritura di Castelluccio avviene ogni anno tra la fine di maggio e i primi di luglio nel Pian Grande e nelle valli di Castelluccio, e consiste in una massiccia fioritura di migliaia di fiori che a seconda della coltivazione dei campi sono di una sfumatura cromatica differente creando un mosaico di colori.

I Piani di Castelluccio sono un altopiano carsico-alluvionale dell’Appennino centrale (Appennino umbro-marchigiano), situato nel versante umbro dei Monti Sibillini, ai piedi del Monte Vettore (Cima del Redentore). Ricade all’interno del territorio dei comuni di Norcia (PG) (nei pressi della frazione di Castelluccio), Castelsantangelo sul Nera (MC) e del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Sono il secondo più vasto altopiano appenninico dopo quello di Campo Imperatore, costituisce il fondo di un antico lago appenninico, ora prosciugatosi e noto per i suoi fenomeni carsici: i Piani sono tre, si trovano a circa 1.350 m s.l.m. e coprono una superficie di 15 km². In particolare:

  • il Pian Grande
  • il Pian Piccolo
  • il Pian Perduto (in provincia di Macerata nelle Marche)

Sono il secondo più vasto altopiano appenninico dopo quello di Campo Imperatore, costituisce il fondo di un antico lagoappenninico, ora prosciugatosi e noto per i suoi fenomeni carsici: i Piani sono tre, si trovano a circa 1.350 m s.l.m. e coprono una superficie di 15 km². In particolare:

  • il Pian Grande
  • il Pian Piccolo
  • il Pian Perduto (in provincia di Macerata nelle Marche)

Nella parte più a sud del Pian Grande si trova il “fosso dei Mergani”: quello che all’apparenza sembra essere un corso d’acqua alimentato da una fonte è, in realtà, una dolina dalla forma a venatura che termina in un inghiottitoio dove finiscono le acque meteoriche captate dal fosso dei Mergani. È famoso per la “Fioritura”, ossia il fenomeno di fioritura che colora il piano tra la fine di maggio e l’inizio di luglio: in questo periodo sbocciano soprattutto papaveri, fiordalisi, margherite e lenticchie.