Quando ho incontrato per la prima volta Kitagawa, mi ha chiesto di costruire una “casa di meditazione” per la regione di Echigo-Tsumari. Mi ha dato un libro scritto da Junichiro Tanizaki “In Praise of Shadows”. La condizione che mi ha dato era che la casa doveva essere rialzata di oltre 2,7 m dal suolo a causa della copertura nevosa in inverno. Dopo aver letto “In Praise of Shadows”, ho deciso di creare una casa nel modo architettonico tradizionale di questa regione. Desideravo realizzare il “mondo delle ombre che stiamo perdendo”, come ha scritto Tanizaki, come uno spazio in cui si può sperimentare di vivere nella luce, mettendo in relazione la luce interna con la luce esterna. La luce fuori è luce nel cielo. Ho ideato di far scorrere il tetto in modo che si potesse guardare il cielo attraverso il soffitto aperto. Come Tanizaki descrive che “Nel costruirci un posto dove vivere, stendiamo un parasole per gettare un’ombra sulla terra, e nella pallida luce dell’ombra costruiamo una casa. (…) Se il tetto di una casa giapponese è un parasole, il tetto di una casa occidentale non è altro che un berretto”, la mia casa progettata dovrebbe avere un tetto come parasole. Un ombrellone da coprire così come un ombrellone da aprire. La luce del cielo ha aspetti diversi di giorno e di notte.
La luce dentro è luce nell’acqua. Ho arredato il bagno con fibre ottiche in modo che si potesse guardare in basso con luce nell’acqua del bagno. In cima alla casa si possono guardare gli alberi sul fiume Shinano, mentre al primo piano si possono guardare gli alberi. Nello spazio interno si può sperimentare una luce morbida e trasformante. Ho tentato di creare la “bellezza delle ombre” usando idiomi giapponesi familiari come shojii (porta scorrevole di carta) e tokonoma (alcova). L’azzurro del cielo, l’oro delle pareti, il rosso di un’alcova, il verde del bagno e il tono nero dell’intero spazio creeranno un sottile contrasto. Questo è un mio approccio alla cultura giapponese come occidentale. Per me come artista che ha cercato la “percezione della luce”, la Casa della Luce è stato un tentativo di contrastare e incorporare il giorno e la notte, l’Oriente e l’Occidente, la tradizione e il moderno.