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L'ORTO SINERGICO

ALL'ISTITUTO AGRARIO DI FIRENZE

L’agricoltura sinergica, elaborata dalla Hazelip, è un metodo di coltivazione che nasce dall’adattamento al clima mediterraneo dell’Agricoltura naturale. I principi della agricoltura sinergica sono tratti dall’adattamento al clima mediterraneo dei principi della agricoltura naturale (elaborati dal microbiologo e filosofo giapponese Masanobu Fukuoka e da Mark Bonfils), della permacultura di Bill Mollison e David Holmgren, e dell’agronomo statunitense Edward Hubert Faulkner (1886-1964) nel suo libro Plowman’s Folly (La follia dell’aratore).

Nei suoi scritti Emilia Hazelip evidenzia come abbia elaborato gli studi dell’orticultrice nordamericana Ruth Stout pioniera e sostenitrice dell’agricoltura ecologica senza lavorazione del terreno, l’articolo sul ciclo ossigeno-etilene The living soil dello scienziato australiano Alan Smith, l’articolo Protecting your soil microorganisms dello scienziato statunitense William R. Jackson e gli studi della biologa del suolo statunitense Elaine Ingham, ricercatrice del Soil food web; inoltre, Hazelip evidenzia come abbia individuato dei precedenti nei metodi di coltivazione delle popolazioni protostoriche indoeuropee descritte ne La Civiltà della Dea dell’archeologa e linguista lituana Marija Gimbutas. I quattro principi dell’agricoltura sinergica sono: 1) nessuna lavorazione del suolo; 2)nessun apporto di fertilizzanti; 3)nessun trattamento di sintesi; 4)nessun compattamento del suolo.

Il primo approccio alla terra è volto alla delimitazione delle aree destinate alla coltivazione, ben distinte dalle zone di passaggio dedicate al camminamento. Le porzioni di suolo che vengono coltivate assumono comunemente il nome di ‘aiuole’ o di ‘bancali’ realizzate entro dimensioni tali da permettere il facile raggiungimento della loro parte centrale. Le aiuole possono essere realizzate sia al livello del suolo, sia a un livello rialzato (convesso) o ribassato (concavo) a seconda delle necessità determinate dal clima e dalla composizione del suolo: nei terreni pesanti (argillosi e/o limosi) è consigliabile realizzare aiuole a livello terra per limitare il fenomeno spontaneo di coesione (compattamento); nei climi siccitosi è consigliabile la realizzazione di aiuole concave per favorire l’accumulo di umidità all’interno dell’aiuola; nei climi molto piovosi è consigliabile la realizzazione di aiuole convesse per favorire il ruscellamento ed evitare il ristagno al di sotto dell’area coltivata. Le aiuole vengono poi coperte da una pacciamatura biodegradabile e quindi si può scegliere tra molti materiali. Una volta preparate le aiuole rialzate l’orto va riempito di piante e semi, seguendo la stagione. I risultati di un confronto sperimentale, sviluppato sull’arco di 4 anni, fra terreni coltivati secondo le tecniche dell’agricoltura biologica e quella dell’agricoltura sinergica, ha mostrato un incremento della quantità di materia organica presente nel suolo che favorisce una miglior resistenza ai processi erosivi e riduzione dell’instabilità del suolo.

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