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ITINERARI NATURALISTICI | BASHŌFU STUDIO OKINAWA BANANA FIBER CLOTH © ALESSIO GUARINO cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper

OKINAWA BANANA FIBER CLOTH

ITINERARI NATURALISTICI | BASHŌFU STUDIO

Kijōka-bashōfu è l’arte giapponese di fabbricare stoffe dal bashō o banana in fibra giapponese praticata a Kijōka a Ogimi, Okinawa. Come il lino, la canapa, il ramiè e altre fibre vegetali lunghe, non si attacca alla pelle nella stagione calda; come tale è adatto al clima di Okinawa. Kijōka-bashōfu è riconosciuto come una delle importanti proprietà culturali immateriali del Giappone.

Bashōfu faceva parte del tributo alla Cina della dinastia Ming, mentre 3.000 rotoli erano elencati come dovuti dopo l’invasione Satsuma di Okinawa nel 1609. la stoffa era usata nell’abbigliamento quotidiano dalla gente comune. La produzione aumentò nel periodo Meiji con l’introduzione del telaio takahata. Dopo la battaglia di Okinawa, la produzione è diminuita drasticamente. Precedentemente realizzato nelle isole Ryūkyū, la produzione di bashōfu è ora localizzata a Kijōka.

Gli alberi Bashō vengono spogliati e, dopo la sterilizzazione, le fibre di rafia ammorbidite vengono estratte e filate in filati tessibili; [3] questi vengono poi tessuti per produrre tessuti leggeri, resistenti e lisci al tatto. Per realizzare un rotolo standard di tessuto sono necessari circa quaranta alberi. Il colore della fibra bashō fa da sfondo; i motivi sono tessuti in indaco e marrone. I disegni includono strisce, quadri e una serie di tipi di kasuri.