La bellezza del diseguale
Nella Bamboo/Fiber House intrigante abitazione privata immersa nel verde Kengo Kuma conferma di avere una grande qualità immaginativa. In questa residenza, il nuovo conclamato maestro dell’architettura giapponese attiva più livelli del discorso architettonico, tenendo il diseguale e l’eterogeneo come orizzonte progettuale e cognitivo. A differenza della tradizione occidentale, i giapponesi hanno appreso nei secoli che l’asimmetria risulta efficace per dare freschezza al disegno, vi imprime sorpresa e produce bellezza. Kuma reinterpreta la tradizione giapponese attraverso il fukinshitsu, un concetto compositivo che testualmente significa asimmetrico. L’architetto articola attraverso partizioni leggere e trasparenti uno spazio permeabile e aperto in un dialogo tenue, ma vero col paesaggio circostante.
Spazialità generata dai confini visuali permeabili
Ogni prospetto della Bamboo/Fiber House risulta avere una sua specifica forma che produce un’immagine complessiva della casa armonicamente asimmetrica.
La casa presenta un impianto geometricamente molto semplice dalla pianta rettangolare. Gli spazi principali raccolti attorno al nakaniwa giardino scoperto sono fra di loro connessi in modo fluido. Le camere da letto, la cucina e il soggiorno a doppia altezza guardano tutti discretamente verso il giardino esterno. II soggiorno è dominato da una superficie di elementi in vetro soffiato che riverbera tenui effetti di luce. La luce esterna viene regolata da inediti sistemi di schermatura mobile in carta di bamboo plastificata. Si accede al secondo piano attraverso una scala aerea che introduce nello studio. Alzando gli occhi attraverso una finestra dalla forma inusuale ritagliata nel tetto si vede il cielo. Infine da una stanza col tatami si abbracciano con un solo sguardo il giardino al piano terra e il verde paesaggio circostante. Il tetto dalla forma irregolare a spiovente svolge un ruolo decisivo nel definire la geometria della casa, in quanto esso la avvolge come se fosse un foulard dalle linee decise, un origami ripiegato in modo netto e preciso. Su un lato presenta delle linee di gronda che salgono delicatamente in diagonale creando uno spazio per il passaggio in pietra che porta all’ingresso principale. Una volta intercettata la linea di gronda il tetto recupera una certa orizzontalità che dona serenità alla casa. Kuma attraverso differenti angolazioni ed aperture imprime un grande senso di profondità spaziale. Si tratta di una qualità dello spazio che il giapponese fa emergere attraverso un uso sapiente di chiaro scuri e di gradazioni ottenute tramite il susseguisi di partizioni e sovrapposizione che generano confini visuali “deboli”.
Fiber Bamboo: Sperimentazioni e Tradizione
Kuma adopera questa casa come prova concreta di cosa è possibile oggi fare con il bamboo: alterna a delle sperimentazioni anche metodi tradizionali. Ad esempio nelle partizioni esterne il bamboo viene trattato con una tecnica di bruciatura antica che lo annerisce e depura da qualsiasi proprietà organica per prevenirne il deterioramento. Mentre negli interni Kuma utilizza travi strutturali realizzate in fibra di bamboo compressata dal colorito caldo. Per il tetto, il giapponese inventa degli elementi di copertura semi trasparenti in FRP, dati da una polpa rinforzata di fibre di bamboo beige da lui brevettata. In questa casa Kuma dimostra come questo materiale da sempre presente nella tradizione costruttiva giapponese si presti ad essere declinato in una grande varietà di soluzioni non ancora sperimentate. A questa ricchezza corrispondono diversi effetti materici e visuali che compongono sia lo spirito intimo che l’immagine della casa.
Amore giapponese per l’asimmetrico
Nei secoli l’idea di usare l’asimmetria ha permeato la cultura giapponese tanto da divenire un fattore primario sia in architettura che nel design. Il suo effetto è immediatamente percepito come affascinante e risulta un elemento estetico immediatamente comprensibile agli occhi di tutti, anche a quelli occidentali abituati ad un’ estetica più regolare. Nel guardare alla Bamboo/Fiber House di Kuma, emerge quell’amore giapponese per l’asimmetrico e per l’imprevisto: e quindi per la natura. La natura delle cose di questa nazione che si riescono ad intuire, ma mai a poter descrivere in modo assoluto.