Preceduta da un grande prato circondato da filari di secolari cipressi che si diramano in un lunghissimo viale sulla cresta della collina, la facciata principale della villa imponente, con il monumentale portale balconato che rimanda all’architettura seicentesca, si staglia sul pianoro che domina l’ambiente mugellano di grande rigore e suggestione paesaggistica. Posta nel lato ad oriente l’elegante cappella dedicata alla Madonna della Neve si rapporta allo spazio prativo all’inglese cui fanno filari di cipressi.
Un tempo “…una casa da signore con le sue residenze ed appartenenze al sito di Santo Romolo a Bivigliano detto la ‘Torre’ …” toponimo che avvalora l’ipotesi che sorgesse sulle fondamenta del “castello” dell’XI secolo dei Cattanei di Cercina di Bivigliano.
Verso la fine del Cinquecento su queste preesistenze sorse la nuova dimora signorile, forse su progetto di Bernardo Buontalenti che proprio in quell’epoca stava realizzando la villa medicea di Pratolino. Grande lustro venne dato al complesso dalla famiglia Ginori che acquistò nel 1664 la “casa consistente in più stanze con un chiuso di staiora quattro di terreno fruttifero e vitato…” e che poi impresse importanti trasformazioni sia sull’edificio, abbellito di un giardino formale quadripartito con aiuole, una fontana e un frutteto, sia nel parco in cui all’impianto naturalistico rinvigorito si affiancarono elementi architettonici come la famosa grotta alla base della quale si legge: “Filippo Ginori fecit anno 1690”.
La tenuta cadde in decadenza fino a quando nel 1858 fu acquistata dalla famiglia Pozzolini che apportò importanti migliorie per l’organizzazione della grande tenuta che ancora oggi determina l’assetto del territorio, come testimonia la memoria dell’agronomo Tito Pestellini letta all’Accademia dei Georgofili nel Luglio 1914.
Il grande parco, con annose sequoie, abeti bianchi, cipressi e pini, querce e cedri, si estende attorno al viale centrale che scende dal cancello in ferro con pilastri in pietra fino alla piccola radura, dove l’ampia siepe circolare delimita e nasconde i resti dell’antica fontana. La villa ci accoglie ancora oggi con la sobria ed elegante facciata a nord-est sul grande prato all’inglese, mentre rivolge il lato a mezzogiorno sull’antico giardino, ad un livello sottostante il pomario che prosegue nel belvedere, dove la vista domina l’ambiente collinare di grande suggestione.
Ines Romitti