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GIARDINI STORICI | TOSCANA VILLA POGGIO TORSELLI © ALESSIO GUARINO cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper cdn_helper
Villa Poggio Torselli

Giardini Storici

La struttura attuale del giardino, frutto di un lungo e sapiente restauro, riproduce fedelmente le rotazioni dell’impianto settecentesco, che ne facevano elemento imprescindibile di autosufficienza e vita quotidiana.
Piante officinali per curare i malanni, cosmetiche per la bellezza delle nobildonne, alberi da frutto nani per facilitare la raccolta e persino esemplari di fiori rarissimi e leggendari.

In primis la mandragola, pianta dalle sfumature violacee e bluastre protagonista di miti, credenze popolari e opere letterarie. In particolare, due Mandragora Autumnalis occupano un angolo un po’ nascosto del giardino, forse non casualmente, dato che questa varietà risulta più tossica degli altri esemplari.

Niccolò Machiavelli risiedette al Poggio a cavallo tra il ‘400 e il ‘500 e si ispirò proprio a questo vegetale per la scrittura dell’opera teatrale La Mandragola, rappresentata per la prima volta in occasione delle nozze di Lorenzo de’ Medici nel 1518.
Sulla storia e le caratteristiche della pianta vi sono interi trattati, per l’aura di mistero che da sempre l’avvolge e per le virtù terapeutiche che nei secoli le sono state attribuite. A Poggio Torselli piace ricordarla per la forma antropomorfica della sua radice, sintesi naturale del rapporto fra uomo, pianta e terra che il contadino interpreta nel suo lavoro quotidiano.

Poggio Torselli vanta una collezione di 130 agrumi in vasi di terracotta imprunetina che adornano il giardino all’italiana: limoni, aranci amari, mandarini, chinotti, bergamotti, cedri e la rarissima Bizzarria (Citrus Aurantium) un tempo chiamato l’agrume dei Medici. Si tratta di un ibrido fra limone, cedro e arancio amaro, il cui frutto presenta strati alterni di rugosità e colori propri della buccia dei singoli agrumi. Una trinità analoga a quella di Poggio: l’unione simbiotica di Villa, giardino e vigneti.

Una perla della Tenuta sono i resti perfettamente conservati del Settecentesco sistema d’irrigazione a canaletta in pietra serena, con le vaschette scolpite in pietra forte. Il sistema di pendenze consente per gravità l’adacquamento di tutte le aiuole del giardino, un esempio di maestria ingegneristica che oggi si può ammirare soltanto a Poggio Torselli e nello storico e monumentale giardino di Boboli a Firenze.

Il giardino di Poggio è costituito da due terrazze collegate tra loro da una scalinata centrale e due laterali. Lo spazio attuale è in realtà un ripristino operato negli anni ’20 del Novecento delle sembianze precedenti alle trasformazioni realizzate nell’Ottocento, quando da italiano venne convertito in giardino all’inglese. Il restauro, pur mantenendo le linee generali del disegno articolato in aiuole geometriche, è stato eseguito mediante la rinnovata piantagione di siepi di bosso. Queste punteggiano gli angoli dei perimetri murati in mattoni e pietra, nelle cui rientranze in estate sono accolte le pianti di agrumi.

*fonti: Ufficio stampa: Studio Cru | viale Verona 98, Vicenza | telefono: 0444 042110 mail: info@studiocru.it

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