Apertura stagionale: dal 30 marzo al 29 ottobre 2025. | Giorni e orari delle visite guidate: Mercoledì pomeriggio: 15:00, 16:30, 18:00 | Domenica: 11:30, 15:00, 16:30 | Chiusure per eventi privati: 14 maggio, 2, 6, 9 e 16 luglio, 27 agosto, 3 e 7 settembre, 1 e 5 ottobre. |Durata della visita guidata: circa 45 minuti | Lingue disponibili: italiano e inglese. | Biglietti: Intero: €10 | Bambini sotto i 12 anni (accompagnati): ingresso gratuito. | Prenotazione obbligatoria: sul sito ufficiale lafoce.com
Indirizzo: Strada della Vittoria, 61 – 53042 Chianciano Terme (SI), Toscana. | Coordinate GPS: 43.0245309, 11.7768761. | In auto: Autostrada A1 (Roma-Firenze), uscita Chiusi-Chianciano Terme | Proseguire seguendo le indicazioni per La Foce | In treno: Stazione di Chiusi-Chianciano Terme | Dalla stazione, prendere un taxi o un autobus pubblico per raggiungere La Foce in circa 25 minuti | Contatti: Telefono: +39 0578 69101 | Email: info@lafoce.com Sito ufficiale: www.lafoce.com
In antichità la costruzione fu posseduta dagli Zati, che la vendettero nel 1563 a Giulio d’Alessandro del Caccia dai cui figli, nel 1603, l’acquistò Porzia di Tommaso de’ Bardi vedova di Niccolò di Francesco degli Alessandri. Restò agli Alessandri fino al 1854, quando il conte Carlo di Gaetano la vendette a John Temple-Leader, che la inglobò nei suoi vasti possedimenti sulle colline di Maiano e di Vincigliata. Alla sua morte fu ereditata da Lord Westbury. Nel 1907 Bernard Berenson (1865-1959) e la moglie Mary Pearsol Smith, che abitano la villa già dal 1900, decidono di acquistare la proprietà.
Al momento dell’acquisto la villa lascia molto a desiderare, il giardino si limita a gruppi sparsi di vecchi cipressi e ad una limonaia. Berenson in quel periodo comincia però a ricevere una retribuzione regolare dal grande mercante americano Joseph Duveen e pertanto può acquistare anche il terreno circostante. Questa e il giardino sono trasformati a partire dal 1909 da Cecil Pinsent e Geoffrey Scott, che furono introdotti dagli stessi Berenson nella ricca comunità angloamericana, all’epoca molto numerosa sui colli fiorentini.
Vi siete mai chiesti perché il profumo dei fiori d’arancio e il sapore delle scorze di limone vi facciano venire in mente un ricordo o il volto di una persona? Nella vita di ognuno gli agrumihanno impresso una traccia silenziosa ma indelebile: un gusto, un’esperienza tattile, una percezione affettiva. Potrete non accorgervene, ma in questi istanti si racchiude la memoria di una vita intera, poiché dietro un frutto si celano non solo pratiche e saperi tramandati da generazioni, ma anche il nostro passato. Questo è un viaggio fra gli agrumeti d’Italia, le loro storie e curiosità locali: una mappa per capire quanto la presenza degli agrumi sia multiforme e radicata nella nostra cultura, dalle grandi piantagioni ai vasi sulle nostre terrazze.
Giardini e paesaggio, 60
2025, cm 19 x 24, viii-332 pp. con 338 figg. n.t. Rilegato.
ISBN: 9788822269850
€ 29,00 € 27,55 – Novità LINK
Il giardino Bardini è un giardino storico di Firenze, in zona Oltrarno. Si estende su un’ampia zona collinare dalle pendici di piazzale Michelangelo fino all’Arno, tra piazza dei Mozzi, via de’ Bardi, costa Scarpuccia, costa San Giorgio e la via di Belvedere (con due accessi), per una superficie totale di circa 4 ettari. Nel 2013 il circuito museale del Giardino di Boboli, che comprende anche il Museo degli Argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini, è stato il sesto sito italiano statale più visitato, con 710.523 visitatori e un introito lordo totale di 2.722.872 Euro. Nel 2016 il circuito museale ha fatto registrare 881.463 visitatori. La cosiddetta collina di Montecuccoli, dove si estende il parco attuale, appartenne sin dal medioevo alla famiglia dei Mozzi e confinava con il loro palazzo. Già nel 1259 è citato un orto murato adiacente alla parte posteriore del palazzo (ancora lontano dall’idea di giardino che si sviluppò nel Rinascimento), mentre la zona più alta del parco era destinata all’agricoltura, con vigne e altre coltivazioni su alcuni elementari terrazzamenti.