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Tassonomia, Adattamenti e Impatti Ecologici Felci Pteridophyta © ALESSIO GUARINO
Le Schede Botaniche di Andarexgiardini

Felci - Pteridophyta

Le felci sono piante primitive che risalgono a oltre 360 milioni di anni fa, nel periodo Devoniano. Si sono evolute prima delle piante con fiori (angiosperme) e hanno prosperato durante l’era paleozoica e mesozoica, dominando le foreste umide. La loro evoluzione si è basata sulla capacità di riprodursi tramite spore, che permettono loro di sopravvivere in ambienti umidi. Le felci non producono fiori o semi, ma si riproducono tramite spore che si trovano sul lato inferiore delle foglie, chiamate “fronde”. Le fronde sono spesso piumate o suddivise in foglioline e crescono direttamente dal rizoma, una radice sotterranea. Le felci si distinguono per il loro ciclo di vita con due fasi distinte: lo sporofito (che produce le spore) e il gametofito (che genera gameti sessuali). Le felci comprendono una grande varietà di specie, con oltre 10.000 varietà conosciute. Tra le più comuni: Felce aquilina (Pteridium aquilinum): è una delle felci più diffuse al mondo, nota per le sue fronde alte e larghe. Polystichum setiferum: diffusa in Europa, con fronde finemente suddivise e una crescita compatta. Asplenium nidus (Felce nido d’uccello): tipica delle foreste tropicali, presenta fronde lunghe e strette disposte a rosetta. Nephrolepis exaltata (Felce di Boston): molto popolare come pianta d’appartamento, caratterizzata da foglie arcuate e delicate. Cyathea medullaris: una felce arborea diffusa in Nuova Zelanda e nelle isole del Pacifico, con tronco eretto e fronde imponenti. Le felci si trovano in tutto il mondo, ma prosperano in ambienti umidi e ombrosi, come foreste pluviali, paludi, e sottoboschi. Alcune specie crescono anche in aree aride e montane. Le felci sono particolarmente abbondanti nelle zone tropicali e subtropicali, dove il clima caldo e umido favorisce la loro riproduzione. Le felci, con la loro bellezza verdeggiante e resilienza evolutiva, continuano a rivestire un ruolo importante negli ecosistemi terrestri e come piante ornamentali. Le felci hanno avuto una rappresentazione significativa nell’arte, specialmente a partire dal XIX secolo, quando la natura diventò un tema predominante nelle opere d’arte e nel design. Ecco un’analisi della loro rappresentazione nelle varie forme artistiche: L’arte botanica ha giocato un ruolo fondamentale nella rappresentazione delle felci. Durante il periodo vittoriano, la “felcimania” (fern fever) divenne un fenomeno culturale, e molte illustrazioni dettagliate di felci furono realizzate per cataloghi scientifici. Queste rappresentazioni erano precise e dettagliate, spesso arricchite da un approccio artistico che metteva in risalto l’eleganza e la complessità delle fronde. La felce era un soggetto prediletto in questa forma d’arte per via della sua struttura intricata e la sua simmetria naturale. Le felci sono state utilizzate come simboli in diverse culture e movimenti artistici: Simbolo di umiltà e crescita: Nelle arti decorative e nella cultura giapponese, la felce è spesso associata alla crescita silenziosa e alla forza interiore. Evoluzione e ciclo di vita: Le felci, grazie al loro ciclo vitale complesso (sporofito e gametofito), sono state interpretate come simboli della vita ciclica e della rigenerazione, spesso rappresentate in opere che richiamano la continuità della vita e della natura. Nel XIX secolo, il movimento Arts & Crafts adottò la felce come elemento decorativo ricorrente, in particolare nei tessuti, nei mobili e nei vetri colorati. Artisti come William Morris, grande esponente di questo movimento, si ispirarono alla natura, con le felci che divennero motivi decorativi popolari per la loro semplicità e raffinatezza. Durante l’epoca dell’Art Nouveau (fine XIX secolo – inizio XX secolo), la felce fu una figura centrale nella rappresentazione naturalistica di linee curve e forme fluide. Le fronde delle felci, con il loro aspetto sinuoso, furono utilizzate per decorare poster, vetrate, gioielli e oggetti d’arredamento. Artisti come Alphonse Mucha integrarono frequentemente piante e motivi naturali, tra cui le felci, nelle loro composizioni decorative. Nell’arte contemporanea e nel design, la felce continua a rappresentare un forte simbolismo di rinascita, forza interiore e connessione con la natura. Viene spesso raffigurata nei tatuaggi come simbolo di crescita personale o trasformazione. Il design minimalista moderno utilizza spesso le forme delicate delle fronde di felce per richiamare un senso di leggerezza e armonia. La felce è anche stata utilizzata nell’arte ambientale e nella land art. Gli artisti che lavorano con elementi naturali hanno incorporato felci in installazioni temporanee che esplorano la relazione tra l’uomo e la natura, con un focus sul tema della transitorietà e della bellezza effimera della vita vegetale.