Immerso nel cuore verde della Val Pusteria, il Castello di Welsperg, poco fuori Monguelfo, si erge solitario su uno sperone roccioso, come sospeso nel tempo. La sua presenza è discreta ma potente, ben visibile salendo lungo la strada che taglia il bosco. Qui, dove i profili delle Dolomiti si fanno più morbidi e il silenzio dei lariceti avvolge ogni passo, ci si trova improvvisamente davanti a un maniero che racconta otto secoli di storia altoatesina. Costruito attorno al 1140 dai signori von Welsperg, è uno degli esempi meglio conservati di architettura castellana romanica della regione. Colpisce per la sobria eleganza della sua torre centrale, per le murature spesse e regolari, per quella sobrietà tedesca che si fonde perfettamente con il paesaggio circostante.
Passeggiando intorno alle sue mura, è impossibile non notare il piccolo ma curatissimo giardino che sorge sul lato meridionale del castello, una terrazza verde che guarda la valle e le montagne. Non è un giardino formale, quanto piuttosto un microcosmo botanico ispirato alla tradizione monastica alpina. Erbe officinali, specie spontanee del territorio, fiori semplici e piante aromatiche convivono con arbusti autoctoni, creando un angolo di biodiversità che si inserisce con naturalezza nell’ambiente. In estate si possono riconoscere diverse varietà di salvia, timo serpillo, achillea millefoglie, angelica, e l’immancabile arnica montana. Tra i muretti a secco e le vasche in pietra si aggirano api e farfalle locali, attratte da una fioritura selezionata per la sua ricchezza pollinifera. È un giardino che non grida ma suggerisce, un invito alla lentezza e all’osservazione silenziosa.
Visitare il Castello di Welsperg significa quindi anche incontrare un paesaggio culturale che si fonde con quello naturale. Il castello è visitabile in estate, generalmente da giugno a fine settembre, con orari ridotti e visite guidate nei fine settimana. L’interno conserva ambienti austeri, ancora impregnati di storie di frontiera, di famiglie nobili decadute, di epoche in cui queste valli erano passaggi strategici tra mondi diversi. Ma è all’esterno che il luogo rivela forse la sua anima più autentica: tra i sentieri che salgono nel bosco, tra i castagni selvatici e i cespugli di rosa canina, tra le betulle e le alte conifere che filtrano la luce come vetrate gotiche. Un consiglio prezioso è quello di raggiungere il castello a piedi, partendo dal centro di Monguelfo: la breve camminata consente di cogliere la bellezza del paesaggio e di immergersi con lentezza nella dimensione sospesa che questo luogo continua a custodire.