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LABIRINTO J.L. BORGES | VENEZIA FONDAZIONE CINI © ALESSIO GUARINO

CINI FOUNDATION | VENICE Behind the Palladian Cloister and the Cloister of the Cypresses lies the Borges Labyrinth, a reconstruction of the garden-labyrinth designed by Randoll Coate in honor of Jorge Luis Borges. The labyrinth was created by the Giorgio Cini Foundation in collaboration with the International Jorge Luis Borges Foundation and was inaugurated on June 14, 2011, marking the 25th anniversary of the Argentine writer's death. The Labyrinth draws inspiration from Borges' story titled "The Garden of Forking Paths." Coate described the genesis of his project with these words: "I met Borges thanks to Susana (Bombal, ed.). Naturally, she brought me to the meeting. It was the first time I saw him, and suddenly I realized, in a truly surprising way, that he was blind. The idea of ​​speaking with a blind man struck me a lot: I could see, while he could not. Five years before Borges' death, I had a terrible dream in which I heard that Borges had just died. So I thought, 'We must ensure that Borges is not remembered with one of those terrible statues – you know, with angels and such. It must be something truly Borgesian, in other words, a labyrinth.' So I started drawing and imagining it, thinking about what form it could have in the mind of an extraordinary man, an extraordinary labyrinth. The labyrinth is an open book; this is the first Borgesian symbol. 'Ts'ui Pen must have said once: "I retire to write a book." And another time: "I retire to build a labyrinth." No one ever thought that a book and a labyrinth were the same thing." How is time described in a labyrinth? I noticed that the two "O"s in 'Jorge' and 'Borges' form a perfect hourglass. María Kodama: the last of the symbols is formed by an 'M' and a 'K'." BORGES LABYRINTH
LE CITTÀ STORICHE D'ITALIA

VENEZIA

La laguna veneziana si è formata nell’VIII secolo a.C. da un precedente ambiente fluvio-palustre; si suppone che vi fossero insediamenti umani sin dall’epoca preistorica, consentiti dalla ricchezza di risorse che potevano favorire caccia e pesca[20]. In età pre-romana, vale a dire nel periodo paleoveneto, la civiltà era ben radicata nella zona, con popolazioni dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e alle altre attività mercantili connesse. Snodo di intensi traffici commerciali che collegavano l’Adriatico con il centro e il nord Europa, in questo periodo si svilupparono nella zona alcuni insediamenti, fra i quali spiccava, ormai con una fisionomia protourbana, il centro di Altino. La venuta dei Romani rafforzò questa situazione: il sistema dei porti venne potenziato (a questo periodo risale Chioggia), mentre l’entroterra venne bonificato e centuriato, come ancora visibile nella disposizione di strade e fossi. La laguna divenne probabilmente luogo di villeggiatura per la nobiltà, come testimoniano alcuni ritrovamenti.

ITINERARI DI ARCHITETTURA | VENEZIA

NEGOZIO OLIVETTI

L’allestimento del negozio venne commissionato nel 1957 a Scarpa da Adriano Olivetti, il quale aveva rilevato i locali dismessi di una precedente bottega della Piazza. Tale spazio, precisamente collocato nell’angolo sotto il loggiato delle Procuratie Vecchie e il sotoportego del Cavalletto, in prossimità di quello dell’Arco celeste che porta al bacino Orseolo, nei progetti di Olivetti doveva divenire un prestigioso punto d’esposizione e di lancio dei noti articoli per ufficio, richiamando tanto l’attenzione dei clienti quanto quella degli esteti. Infatti, vista l’ubicazione, l’intervento affidato a Scarpa doveva essere realizzato con massima cura e precisione, nonché con profondo rispetto della storica Piazza e dei suoi monumenti. 

 

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