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ITINERARI ARCHITETTURA | KENGO KUMA ROOF BIRDS IN KARUIZAWA © ALESSIO GUARINO
ITINERARI DI ARCHITETTURA | KENGO KUMA

ROOF BIRDS IN KARUIZAWA

Tetti spiegati come ali di uccelli, quadri e sculture. Nella foresta di Karuizawa, tra Tokyo e Nagano, la Guesthouse firmata dall’architetto giapponese è dedicata alla contemplazione. C’è sempre qualcosa che il bosco nasconde dietro i suoi alberi secolari, un segreto che lunghe passeggiate invitano a scoprire. Questa volta però la bellezza della natura non c’entra, a stupire tra piante e specie animali in via di estinzione è una casa che sembra essere lì da sempre. Opera dell’archistar Kengo Kuma e di proprietà del vicino museo di arte contemporanea KNAM, la guesthouse Roof/Birds si trova nel bel mezzo della foresta, sul pendio del monte Asama a Karuizawa, in Giappone, a metà strada tra Tokyo e Nagano: «L’intera architettura sembra sospesa come un nido tra i rami sulla fitta vegetazione. Al fine di ridurre al minimo il suo impatto abbiamo alleggerito l’edificio dividendolo in più blocchi, ognuno con un tetto che, in base al rapporto con il verde circostante si apre o si chiude al paesaggio. Sembrano ali di uccelli», spiega Kuma.

Il complesso di cinquecento metri quadrati, composto da una costruzione principale e due dépendance più piccole, è realizzato in un habitat sorvolato da volatili rari e selvatici, una zona perfetta per chi ama il birdwatching, e se siete tra i fortunati ospiti della guesthouse (il soggiorno non è su prenotazione ma solo su invito del museo) per catturare con lo sguardo i coloratissimi animali basterà accomodarvi sul divano e osservare in silenzio. La guesthouse infatti si mimetizza con l’ambiente circostante, un legame forte dovuto a una struttura fabbricata interamente in legno con ampie vetrate.

La natura non ama l’invadenza, così anche al suo interno la delicatezza e la sobrietà la fanno da padroni. Linee e volumi, nuances, materiali e pezzi di design sono scelti con una misura fuori dal comune che in Giappone però conoscono bene. Un equilibrio spezzato da un pianoforte a coda per chi ha voglia di suonare e interrompere il fruscio delle foglie e da una serie di opere di arte contemporanea permanenti sparse qua e là. Quadri e sculture come il cuore e la maxi collana di perle in acciaio e vetro soffiato realizzate del francese Jean-Michel Othoniel, che proprio recentemente ha esposto i suoi lavori open air, lungo il sentiero che conduce al Karuizawa New Art Museum firmato dall’architetto Rikuo Nishimori. Insomma c’è l’essenziale, non serve altro, basta guardare fuori.

Michele Falcone