Nel 1966 Giovanni Michelucci riceve l’incarico per la progettazione della chiesa di Longarone da realizzarsi in seguito alla catastrofe della diga del Vajont avvenuta la notte del 9 ottobre 1963. L’architetto rifiuta di progettare un tradizionale monumento celebrativo e propone un ambiente comunitario e di vita associata. Nei primi disegni si delinea un impianto rettangolare con angoli smussati e progressivamente prende corpo l’idea di un volume ellittico generato da due cavee sovrapposte. Una rampa esterna avvolge il nucleo centrale e si sviluppa dal livello inferiore dell’aula-cripta a quello della piazza-anfiteatro della copertura. I diversi disegni riguardanti lo studio del campanile restituiscono le prime ipotesi per una torre campanaria che si evolve poi nella forma plastica di una trave stilizzata.