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VIVAI BELFIORE

ITINERARI BOTANICI | FIRENZE

Da sempre i nostri nonni hanno coltivato la terra e raccolto i suoi frutti, in Casentino, area agricola e selvaggia della Toscana nord-orientale. Da questa lunga tradizione agricola e da un amore per la natura e la sua conservazione è nata, nel 1983, un’azienda agricolo-vivaistica specializzata in ricerca, recupero e produzione di Frutti Antichi: i Vivai Belfiore. La conduzione dell’azienda è familiare, e anche grazie a questo riusciamo a mantenere alta la qualità delle nostre piante. Ci rivolgiamo infatti ad appassionati, agricoltori biologici, collezionisti e amanti dell’ambiente che cercano qualcosa in più del semplice vivaio. Noi vogliamo trasmettere.

Vogliamo comunicare e trasferire ai nostri clienti la passione, l’entusiasmo e le conoscenze che permettono di apprezzare ciò che facciamo. Per capire che non siamo “normali” basta venire a trovarci: dieci ettari di terra, sulle colline di Firenze, tra Lastra a Signa e Scandicci, dove la produzione e la conservazione delle piante da frutto in vaso e a radice nuda avviene tra oliveti, prati e frutteti in cui pascolano felici oche, tacchini, galline, asini e cavalli. Al centro il cuore culturale dell’azienda: un annesso agricolo, costruito in bio-architettura, in cui troviamo lo spazio conferenze, le aule per i corsi e il punto ristoro.

I corsi sono un altro cardine dell’azienda: da più di vent’anni apprezzati e molto frequentati, sono rivolti a tutti, principianti, amatori e professionisti. Potatura, coltivazione, difesa e tutto ciò che riguarda le piante da frutto è affrontato in un ricco programma di incontri che potete consultare alla fine di questo catalogo. I nostri Frutti Antichi sono acquistabili tutto l’anno in sede o alle manifestazioni a cui prendiamo parte (ne facciamo in tutta Italia e il modo di raggiungervi lo troviamo sempre!). In inverno spediamo. Le consulenze e i consigli sono offerti dalla casa, perché riteniamo che un buon prodotto valga di più se accompagnato dalla professionale assistenza di chi lo produce.

DA DOVE NASCE LA PASSIONE PER I FRUTTI ANTICHI
Da sempre i nostri nonni hanno coltivato la terra e raccolto i suoi frutti, in Casentino, area agricola e selvaggia della Toscana nordorientale. Da questa lunga tradizione agricola e da un amore per la natura e la sua conservazione è nata nel 1983, grazie alla volontà dei miei genitori (Fabrizia Bigoni e Ugo Fiorini), un’azienda agricolo-vivaistica specializzata in ricerca, recupero e produzione di Frutti Antichi.

A CHI SI RIVOLGE UN PRODUTTORE DI PIANTE DA FRUTTO ANTICHE
La conduzione dell’azienda è familiare, e anche grazie a questo riusciamo a mantenere alta la qualità delle nostre piante. Ci rivolgiamo infatti ad appassionati, medio piccoli agricoltori, collezionisti e amanti dell’ambiente che cercano qualcosa in più del semplice vivaio. La maggior parte dei nostri clienti desiderano piante da frutto robuste, adatte ad una coltivazione a bassa manutenzione. I frutti antichi vanno incontro a questa esigenza.

COSA E’ UN FRUTTO ANTICO
Si identifica con frutto antico una varietà da frutto che non ha subito il “miglioramento genetico” di determinate caratteristiche da parte dell’uomo. I frutti antichi arrivano a noi così come venivano coltivati dai contadini nelle campagne dell’800 o precedentemente, prima dell’avvento della chimica e della frutticoltura industriale. Come tutti gli esseri viventi selvatici o semi-selvatici si adattano molto bene alle avversità, sia patologiche che climatiche, dimostrando un forte resistenza che permette loro di sopravvivere e fruttificare anche con poche o assenti cure da parte del coltivatore. Da tenere in considerazione è il fatto che si sviluppano di più (raccolta più difficile), fanno frutti in genere più piccoli e presentano in alcuni casi peculiarità non molto adatte all’industria frutticola (difficoltà di conservazione e manipolazione, difformità di pezzatura, colore ed epoca di maturazione).

COME SI RECUPERA UN FRUTTO ANTICO
Fondamentale è lo studio sui testi botanici d’epoca: in Italia abbiamo la fortuna di avere un bagaglio culturale immenso, che anche nel campo della frutticoltura ci permette di studiare in modo puntuale per risalire a quelle che erano le varietà di piante da frutto coltivate un tempo. Di seguito gli esempi più celebri. Giorgio Gallesio
botanico vissuto a cavallo tra ‘700 e ‘800 ha scritto la “Pomona Italiana”: impresa editoriale senza precedenti, pubblicata nell’arco di 22 anni, unione di tavole a colori dei frutti italiani distinti per varietà, con le descrizioni delle caratteristiche dei frutti e degli alberi fruttiferi che li producono, area di diffusione, origine e altre caratteristiche botaniche. Altra opera molto utile di Gallesio i “Giornali d’agricoltura e di viaggi”. Bartolomeo Bimbi pittore e botanico alla corte dei Medici, a cavallo tra ‘600 e ‘700. Per volere del Granduca Cosimo III de’ Medici ha catalogato e dipinto la biodiversità frutticola presente all’epoca con estrema dovizia di particolari Plinio

La “Naturalis Historia” contiene tracce e descrizioni di alcune varietà antiche da frutto coltivate tutt’oggi, fondamentali per capire l’evoluzione della frutticoltura dalle sue origini. Una volta individuata sui testi la varietà che si desidera recuperare si procede con la ricerca sul campo: ci si muove come un archeologo, recandosi nei luoghi identificati e parlando con persone, anziani e agricoltori del posto, o recandosi in mercati locali. Individuata la pianta si comparano le caratteristiche morfologiche di pianta, fiori e frutti con quelle in nostro possesso. Si può poi procedere alla riproduzione della pianta, per innesto in modo da conservare inalterate le caratteristiche genetiche, e si inserisce in un campo catalogo per poi valutarne la riproduzione a scopo commerciale. Questo ovviamente descrive in breve un’operazione che può durare anni.

PERCHE’ SONO IMPORTANTI I FRUTTI ANTICHI
Principalmente perché costituiscono la base genetica da cui si è partiti per la creazione di nuove varietà. E perdere questa base significherebbe non poter tornare indietro. Sono poi importanti per l’immensa biodiversità che mettono a disposizione dell’agricoltore: biodiversità di forme, colori e sapori che è importante tramandare ai posteri. E questa è una biodiversità che se si coltiva si mantiene, altrimenti è molto difficile.