EdV Garden è un piccolo concentrato di bellezza artistica e naturale che si estende per circa 3300 m² con una vista spettacolare sulla città di Firenze. E’ coltivato in maniera sostenibile, nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità, utilizzando il compost e la pacciamatura e altre tecniche antiche ma sempre nuove. Il rispetto dell’ambiente emerge anche da un attento sistema di riciclo delle acque.
Lo sguardo si perde oltre lo skyline di mattoni rossi della città. Qui maestosa si erge la cupola del Brunelleschi.
EdV Garden è timido e riservato, non vuole in alcun modo essere paragonato a un giardino monumentale o a un giardino botanico, anzi è orgoglioso di essere un’opera creativa frutto della fantasia del suo autore.
A prima vista sarebbe facile, quasi scontato, pensare ad EdV Garden come a un giardino per bambini. Apparentemente però…
Anche i più pragmatici sognano ogni tanto, di lasciarsi dietro il mondo con i suoi grovigli temporali e passare con un balzo dal mondo reale a quello “delle Meraviglie”. Lo troveranno qui, una volta varcata la Torre dei Susini, se si lasceranno conquistare dai racconti celati nelle aiuole del giardino e da qualche amichevole o inverosimile personaggio nascosto tra piante, fiori e profumi. Chissà che allora non gli venga anche voglia di fermarsi per un piacevole pic-nic.
Il Giardino dell’Iris si distende sotto l’alto muraglione del Piazzale Michelangelo, in una sintesi spaziale che affianca al David baricentrico del monumento all’arte e alla cultura lo straordinario monumento alla natura delle fioriture dell’iris, emblema per la città. Lo stemma di Firenze ha origini antichissime. Già raffigurato in un’urna funeraria del IV sec.a.C., si fa risalire al popolo etrusco di Fiesole, quel “colle lunato” che si dispiega a settentrione, cosi come le origini del nome floreale, dibattute fin dal medioevo, in latino Florentia o in volgare Fiorenza, “a similitudine dei fiori e dei gigli che abbondanti fiorivano intorno alla città”. Nell’araldica civica, durante il dominio dei Ghibellini, comparve il giglio “sbocciato e bottonato” bianco in campo rosso, e lo stemma fu rosso con il giglio fiorentino d’argento, poi, dal 1267 predominando i Guelfi, ne furono invertiti i colori e il giglio divenne rosso in campo bianco, cosi come sottolinea Dante Alighieri nel Paradiso.