Circa 450 anni fa, Chojiro, il fondatore della famiglia Raku, iniziò a produrre Ciotole da tè Raku adorate da Sen no Rikyu. Da allora i successori di Chojiro hanno continuato a mantenere viva la tradizione. Adiacente alla residenza e studio, sorge il Museo Raku, sede di una collezione di circa 1.200 pezzi che includono vasi Raku dei successivi maestri Raku correlati di antichi documenti . Il museo ospita mostre programmate quattro volte l’anno ad inizio della quattro stagioni.
Periodicamente si tengono anche eventi legati alla cerimonie del tè utilizzando alcune importanti ciotole della collezione del museo, in questo modo si da la possibilità ai partecipanti di godere al meglio le forme e le trame delle ceramiche spesso in compagnia del direttore del museo, il 15° Kichizaemon erede della famiglia Raku.
È una delle arti tradizionali zen più note. Codificata in maniera definitiva alla fine del XVI secolo dal monaco buddhista zen Sen no Rikyū, maestro del tè di Oda Nobunaga e successivamente di Toyotomi Hideyoshi. Il cha no yu di Sen no Rikyū riprende la tradizione fondata dai monaci zen Murata Shukō e Takeno Jōō. La cerimonia si basa sulla concezione del wabi-cha. Questa cerimonia e pratica spirituale può essere svolta secondo stili diversi e in forme diverse.
Il Tenryū-ji più formalmente conosciuto come Tenryū Shiseizen-ji, è il tempio principale del ramo Tenryū del Buddismo Zen Rinzai, ubicato a Susukinobaba-chō, Ukyō-ku, Kyoto, Giappone. Il tempio fu fondato da Ashikaga Takauji nel 1339, con lo scopo primario di venerare il Gautama Buddha, e il suo primo capo sacerdote fu Musō Soseki. La costruzione fu completata nel 1345. Essendo un tempio collegato sia alla famiglia Ashikaga sia all’imperatore Go-Daigo, è tenuto in grande considerazione, ed è classificato al primo posto tra i cosiddetti “Cinque Monti” di Kyoto. Nel 1994, fu registrato tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO come parte dei monumenti storici dell’antica Kyoto. Nel IX secolo, durante il primo periodo Heian, l’imperatrice Tachibana no Kachiko (786-850), moglie dell’imperatore Saga, fondò il tempio Danrin-ji, primo tempio Zen del Giappone, sull’attuale sito di Tenryū-ji.
Nei successivi quattrocento anni il tempio cadde in rovina, e a metà del XIII secolo l’area venne successivamente trasformata in villa imperiale dall’imperatore Go-Saga (1220-1272) e dal figlio Kameyama (1249-1305), che vi risiedettero. Questo palazzo indipendente venne chiamato Palazzo distaccato Kameyama (Kameyama-dono?). “Kameyama”, che letteralmente significa “tartaruga di montagna” fu scelto per la forma del monte Ogura, che si trova a est del Tenryū-ji e si dice assomigli alla forma di un guscio di tartaruga. Tutti i templi giapponesi costruiti dopo il periodo Nara hanno un sangō, un nome di montagna usato come un suffisso onorario. Il sangō del Tenryū-ji, Reigizan lett. “montagna dello spirito tartaruga”, fu scelto anche per la forma del monte Ogura.
Questo libro racconta la storia più lunga mai dedicata a un albero. L’ha scritta Peter R. Crane, uno dei massimi paleontologi vegetali del mondo. La profonda conoscenza scientifica, l’appassionata attenzione alle vicende evolutive testimoniate dai reperti fossili e dalla singolare biologia riproduttiva di Ginkgo biloba, hanno ispirato la realizzazione di quest’opera che si legge come un romanzo, dedicato alla biografia di una specie la cui conservazione è oggi affidata all’uomo.
Giardini e paesaggio, vol. 54
2020, cm 17 × 24, x-256 pp. con 24 tavv. f.t. a colori e 8 figg. n.t.
[isbn 978 88 222 6681 1] € 25,00
Taketomi è un’isola bassa composta principalmente da calcare di corallo sollevato, con molte aree pianeggianti. Ha una forma ovale leggermente allungata in direzione nord-sud, con una circonferenza di circa 9 km. L’intera isola è designata come parte del Parco Nazionale di Iriomote-Ishigaki. La costa occidentale dell’isola è stata designata come “Zona Speciale di Secondo Grado” e comprende Kondoi-hama, una popolare spiaggia per il nuoto, e Kaiji-hama (Kaijin-hama), famosa per la sua sabbia stellata. Inoltre, l’isola si trova all’interno del lago corallino più grande del Giappone, Ishigaki Iriomote Reef Lake, con diverse formazioni coralline sviluppate, che attirano molti subacquei nella regione nord-ovest dell’isola di Takidunguchi, nella regione sud-ovest di Shimobishi e nelle acque al largo del sud dell’isola di Taketomi, che sono tutte designate come “Area del Parco Marino”.
A circa 1 km a nord-est dell’isola, a una profondità di circa 20 metri, è stata confermata l’esistenza di una sorgente termale sottomarina, e si sta considerando l’uso di questa risorsa turistica. Tuttavia, ci sono sfide da affrontare come l’impatto sull’ambiente, la gestione e il finanziamento delle strutture. Poiché la posizione della sorgente termale sottomarina è anche un punto di immersione subacquea, ci sono opinioni caute riguardo all’utilizzo delle acque termali. Inoltre, a sud-ovest dell’isola di Taketomi, nel mare circostante l’area dei coralli, è stata istituita una stretta via di navigazione chiamata “Taketomi Minami Kōro” (profondità dell’acqua di 4,0 metri, larghezza di 60 metri, lunghezza totale di 2.480 metri), che è stata designata come rotta di navigazione protetta ai sensi della legge sui porti e i portuali nel 1974 (anno Shōwa 49).