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I GIARDINI DI PIETRO PORCINAI | ANGHIARI VILLA BUITONI © ALESSIO GUARINO

I GIARDINI DI PIETRO PORCINAI

VILLA BUITONI

Villa Buitoni si trova ad Anghiari, in posizione dominante sulla Valtiberina, circondata da un paesaggio collinare tipicamente toscano, dove oliveti, cipressi e boschi si alternano in un equilibrio naturale di grande fascino. La villa fu una delle residenze della famiglia Buitoni, protagonisti dell’industria alimentare italiana del Novecento, e rappresentava non solo un luogo di villeggiatura ma anche di rappresentanza, in un periodo in cui l’abitazione borghese stava assumendo un nuovo valore simbolico.

Negli anni Sessanta, la famiglia Buitoni affidò a Pietro Porcinai la progettazione del giardino che avrebbe dovuto valorizzare l’intorno della villa e accompagnarne l’architettura senza mai imporsi. L’intervento di Porcinai, come sempre raffinato e silenzioso, non cercava effetti spettacolari, ma una sintonia profonda con l’ambiente. Il suo gesto progettuale è visibile proprio nella misura in cui scompare, in quella capacità di “naturalizzare” l’opera, che è tra i tratti distintivi del suo lavoro.

La vegetazione scelta rispetta la flora locale, con cipressi che si stagliano in verticale a sottolineare le linee del terreno, olivi secolari che portano la memoria agricola del luogo, querce e arbusti autoctoni che definiscono con discrezione i limiti degli spazi. Le piante ornamentali sono inserite con parsimonia, come accenti di colore o profumo, mai come protagonisti invasivi.

Uno degli elementi più affascinanti del progetto è la piscina, concepita come uno specchio d’acqua perfettamente integrato nel paesaggio. Non è un corpo estraneo, ma un lago artificiale mimetizzato, con bordi bassi, forme fluide e una relazione diretta con il verde circostante. Anche i percorsi, modellati sul profilo del terreno, sono pensati per guidare lo sguardo e il passo del visitatore, offrendo scorci inattesi e momenti di pausa.

Il giardino di Villa Buitoni rappresenta un esempio maturo della poetica paesaggistica di Porcinai, dove ogni dettaglio è pensato in funzione di una armonia più grande, mai disgiunta dal contesto. È un’opera che anticipa in modo quasi profetico i temi della sostenibilità, della tutela del paesaggio e del rapporto consapevole tra uomo e natura. In questo spazio, il giardino non è un lusso decorativo, ma un’estensione della casa e della vita, un luogo per sostare, pensare, accogliere e contemplare.

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