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Giardini mediterranei: il dialogo eterno tra natura, cultura e civiltà antiche

Giardino della Kolymbethra

Nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, tra le vestigia doriche e il profumo del Mediterraneo, si apre il Giardino della Kolymbethra: un vero e proprio scrigno botanico, unico nel suo genere. Questo luogo straordinario, riportato alla luce e curato dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) a partire dal 1999, rappresenta un perfetto equilibrio tra natura, storia e cultura agricola.

Il nome “Kolymbethra”, di origine greca, indica una vasca o piscina: in epoca antica, infatti, il sito era probabilmente un bacino per la raccolta delle acque, alimentato da un sofisticato sistema di cunicoli sotterranei chiamati “fiumare” o “favare”, risalenti al V secolo a.C. Nel corso dei secoli, questa conca fertile si è trasformata in un giardino agrario, mantenendo una continuità di coltivazione che ha attraversato epoche greche, romane, arabe e moderne.

Dal punto di vista botanico, la Kolymbethra si estende per circa cinque ettari in un paesaggio sorprendentemente rigoglioso, dove convivono piante coltivate e flora spontanea. Gli ulivi secolari, sculture viventi dalla corteccia contorta, dominano la scena accanto a mandorli, fichi, melograni, carrubi e agrumi antichi. Le varietà di arancio, limone, cedro e pompelmo sono spesso innestate su portainnesti tradizionali, secondo una tecnica agricola tramandata nei secoli. La macchia mediterranea è presente con essenze aromatiche come rosmarino, finocchio selvatico, origano e capperi, che crescono anche tra le pietre dei templi.

La flora spontanea, ricca e variegata, conta oltre trecento specie censite: tra queste spiccano le orchidee selvatiche, gli asfodeli, le ferule, i papaveri e gli anemoni, che fioriscono tra l’inverno e la primavera, regalando uno spettacolo di colori delicati e forme arcaiche. Questo mosaico vegetale ospita una vivace comunità ecologica, fondamentale per la tutela della biodiversità: api, farfalle, lucertole, uccelli e altri piccoli abitanti del giardino ne animano ogni angolo.

Il Giardino della Kolymbethra è oggi anche un laboratorio di paesaggio e di agricoltura sostenibile. Le colture sono curate secondo metodi biologici e tradizionali, l’irrigazione è gestita in armonia con l’antico sistema idrico, e il paesaggio terrazzato, con i suoi muretti a secco, è oggetto di continui interventi di recupero. Visitare la Kolymbethra significa immergersi in un microcosmo di bellezza e sapere, dove la botanica diventa racconto vivente di una terra antica, generosa e sapientemente coltivata.