Numeroventi is an interdisciplinary residency, boutique apartments and research-oriented platform sparking creative dialogue between artists, cultural institutions and local communities.
Conceived in Florence in 2016 as a non-profit organisation, the project aims to be a space where artists and designers can investigate, develop and materialise their practices through an international residency program and the activation of a network promoting cross-border cultural initiatives.
Numeroventi is located in the historical Palazzo Galli Tassi, a former Syrup Factory, Casa Nobile and Ministry of Agriculture dating back to 1510.
Right in the heart of Florence, the Residency integrates the local craftsmanship heritage through the creation of synergies between invited artists and local artisans. Present and past knowledge intertwine, allowing young creatives to draw upon some of the finest manufacturing practices in the world, whilst at the same pushing further the centennial artisanal tradition, by encompassing contemporary techniques and visions.
Dolomiti contemporanee è nato ad agosto 2011. Le Dolomiti erano da poco divenute bene unesco, patrimonio dell’umanità. Dolomiti contemporanee è un riconfiguratore spaziale, e concettuale, che opera attraverso l’arte e la cultura contemporanea. Le dolomiti sono lo spazio, fisico e concettuale, a cui si è deciso di applicare uno sguardo critico, riattivatore (l’approccio critico è riattivatore). per spazio, intendiamo un luogo del quale sia stato sviluppato il potenziale, il senso. Le dolomiti non si determinano affatto come un luogo (atrofico) del turismo, in cui coltivare ameni stereotipi alpini. costituiscono piuttosto uno spazio d’azione culturale, e un grande cantiere di stimoli. si è deciso dunque di non coltivarne di esse una dimensione/visione contemplativa, ma di utilizzarne in modo sperimentare e innovativo il potenziale, diciamo, di verticalità. abbiamo individuato, misurato, selezionato, una serie di siti e spazi dal forte potenziale, trascurati, depressi, inutilizzati. siti industriali, fabbriche abbandonate, complessi d’archeologia industriale dismessi, ai piedi delle guglie dolomitiche, piantate tra le pareti rocciose. questi siti, risorse frustrate, vengono riattivati, attraverso processi incentrati su arte e cultura. un programma strategico d’azione consente di sviluppare, implementare, sistemi articolati di reti che fungono da ossatura di sostegno al progetto, che è supportato da oltre un centinaio di soggetti pubblici e privati (oltre 400 i soggetti che hanno collaborato con dc dal 2011 ad oggi).