La vasta superficie del comune di Fiesole si estende anche nella valle dell’Arno, sulle pendici verso Compiobbi, dove si staglia villa Le Falle, attribuita a Gherardo Silvani attorno alla quale è stato un susseguirsi di segni e trasformazioni del territorio, come si legge nell’incisione di Giuseppe Zocchi per le sistemazioni a «ritocchino», agli interventi attribuiti a Luigi de Cambray Digny. Nella foto aerea si può vedere come le tracce più forti permangono, mentre nella parte bassa il rapporto con l’Arno è stato interrotto dalla ferrovia Firenze Arezzo e da insediamenti residenziali recenti. Questo viaggio nello spazio e nel tempo, sorvolante le antiche testimonianze riferite all’aspetto delle campagne, alle presenze puntuali delle ville, alla qualità ambientale e all’immagine paesaggistica, va auspicato sia da incentivo a conservare e migliorare l’ambiente e il paesaggio pur tenendo conto che il paesaggio si trasforma inevitabilmente. Deve anche indirizzare alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale, assumendo i concetti espressi dalla Convenzione Europea del Paesaggio, per cui dalle strutture formali ereditate dal passato si possa avviare un processo innovativo in cui i valori storici non costituiscano un freno ma siano da stimolo verso soluzioni coerenti per un nuovo ruolo della campagna nella città. Dal 1995, mutuando la consuetudine dall’Inghilterra dove la frequentazione di giardini e di ville è pratica diffusa e costante, prese piede presso il Comune di Fiesole il programma delle Visite ai giardini fiesolani, lezioni en plein air di soci esperti Aiapp, finalizzate alla conoscenza dei giardini e del paesaggio. Da allora si è aperto un mondo segreto di bellezza, valori ambientali e paesaggistici, di giardini intesi come opere d’arte che non vanno solo raccontati, ma vissuti, osservati, respirati, interiorizzati…
Ines Romitti
Fiesole è un luogo duplice, reale e immaginario, che riassume in sé il peso della storia e del mito e la cronaca spicciola e poetica a un tempo del turismo culturale e non. La sera fiesolana, il cui titolo è obbligatoriamente preso dalla omonima e celeberrima poesia di D’Annunzio, non a caso esplicitamente citata in epigrafe, non ha certo la pretesa di essere una raccolta esaustiva dei brani dedicati al luogo ed antologizza in ordine cronologico frammenti, tra loro estremamente dissimili e disomogenei, di memoria e di fiction dal 700 ad oggi per narrare l’immagine geografica, con tutti i mutamenti che il tempo infligge ai confini e includendo comunque la vicina Settignano, e sentimentale, tra realtà e retorica, mito e storia.
Le antiche origini etrusche vigilano infatti sulla fama del posto, ne sono per certi aspetti il genius loci. Tutti, Dante in testa, si affretteranno infatti a ribadire che il borgo collinare è la madre di Firenze, da cui quindi ha origine e si dirama la gloria della maggior città costruita nella più inospitale piana, esposta a mefitici vapori e inondazioni, ma ache tanto più facilmente raggiungibile dalle maggiori vie di comunicazione.
Tratto da: ” La sera fiesolana” Fiesole negli occhi di viaggiatori e artisti dal 600ad oggi, di Luca Scarlini, ed. Aletheia, Firenze.
“…dalle rovine romane alla villa di Böcklin, Fiesole offre numerose e affascinanti attrattive, retaggio di epoche storiche diverse. La cosa più bella è però la sua incantevole posizione, distribuita com’è lungo i fianchi e sulla cima di due massicci colli affacciati su Firenze e coperti di frutteti e case di campagna. [.] Chi fugge su quest’altura il viavai di Firenze, troverà riposo e appagamento alla vista e allo spirito inseguendo i profili verdi di monti e dei gruppi di cipressi nei giardini.”
Hermann Hesse, Dall’Italia, 1901.
“…siamo andati ieri sera al tramonto sulla collina che domina Firenze e che vide nascere Fra’ Angelico, dove Böcklin abitò così a lungo; siamo saliti a Fiesole, è stato meraviglioso, una rivelazione. Ho capito perché questi grandi del Quattrocento furono come ce li mostrano le loro opere: non erano altro che veri artisti commossi davanti a una natura degna degli Dei. Essi compresero e seppero approfittarne…”
Le Corbusier, Lettera ai genitori in “Il Viaggio in Toscana” 1907
Gli scavi nell’area archeologica di Fiesole comprendono un teatro romano, le terme, un tempio etrusco-romano e un museo archeologico. Si trovano tra via Duprè, via delle Mura Etrusche e via Marini. Contiene reperti dal III secolo a.C. al II secolo d.C.. Nel 1809, il barone prussiano Friedman Schellersheim fu il primo a far eseguire degli scavi in un podere, detto Buche delle Fate, dove trovò ruderi di epoca romana. Egli fece ricerche fino al 1814, poi i lavori furono sospesi e ripresi successivamente nel 1870.
Il Comune nel 1873 acquistò il terreno dove gli scavi continuavano e nel 1878 venne istituito nel palazzo Pretorio un primo museo col materiale venuto alla luce. Il direttore degli scavi nominato dal comune fu il professor Demostene Macciò, che sostenne l’incarico fino al 1910. Nella spianata degli scavi si trovava l’antico foro di Faesulae, nella convalle tra i colli di San Francesco e di Sant’Apollinare.
ESTATE FIESOLANA edizione 2023 in scena al Teatro Romano di Fiesole propone ogni sera un evento diverso, da giugno a settembre. Un cartellone che comprende diversi aspetti della proposta artistica italiana ed internazionale con molti personaggi dello spettacolo dal vivo. Già annunciati i primi nomi con la musica d ‘autore come Stefano Bollani e Makaya McCraven, veri alchimisti del jazz, Alice con il suo tributo a Franco
Battiato, il sound raffinatissimo dei BowLand e Irene Grandi in versione blues. Per la scena musicale internazionale salirà sul palco fiesolano Suzanne Vega, riconosciuta come una delle principali cantautrici della sua generazione, accompagnata alla chitarra di Jerry Leonard, a lungo collaboratore anche di David Bowie. A settembre arriva Roberto Cacciapaglia ed i Pink Floyd Legend con Atom Heart Mother Mercoledì 21 giugno il Teatro Romano, come tradizione, ospiterà la giornata dedicata alla Festa della Musica, uno dei più importanti eventi a valore culturale che celebra il solstizio d’estate in più di 120 nazioni in tutto il mondo. La serata a cura della Scuola di Musica di Fiesole è ad ingresso libero su prenotazione.
Sul colle di S. Apollinare, nel dolce sky-line delle colline fiesolane, immediatamente sotto la piazza di Fiesole, villa il Roseto con il suo giardino stretto e abbarbicato sul terreno scosceso si apre sul panorama mozzafiato di Firenze e la valle dell’Amo. La villa, una costruzione semplice, un edificio color ocra che richiama nella forma e nelle finiture in pietra le case coloniche toscane, fu realizzata dalla pittrice belga Consuelo de Jevenois, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando la collina era abitata per lo più da stranieri.
Sulla via che dalla Piazza Mino sale verso il parco di Montececeri, si apre un antico cancello da cui il viale dei platani, ritmato da una serie di rododendri in conca, conduce alla villa costruita nel primo Ottocento, alla cappella e ad alcuni annessi adiacenti che risalgono al secolo XIV. Attorno all’abitazione un gruppo di imponenti cedri del Libano con tassi e cedri deodora creano un giardino ombroso da cui il lungo pergolato di glicini conduce verso meridione, fino alle pendici del bosco, da dove è possibile godere di un panorama sulla città.
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, il film ‘Camera con vista’ non fu girato in un albergo del centro di Firenze. Per una serie di casualità e soprattutto per la sua architettura coloniale, la scelta ricadde sulla villa di Maiano alle porte di Fiesole. La struttura, che appartenne a un industriale inglese fino all’inizio del Novecento, non ha subito sostanziali cambiamenti durante il secolo scorso e tutt’oggi percorrendone stanze e corridoi si ritrovano arredamenti e oggetti rinvenibili nel film di James Ivory.
Incastonata nelle colline fiorentine si trova Villa di Campolungo, una dimora di campagna ecosostenibile e ricca di storia. Fra distese argentee di olivi e panorami sereni potrete assaporare l’atmosfera e la tranquillità della Toscana. Tradizione e contemporaneità si fondono nelle camere della villa, restaurate con rispetto per l’ambiente. Il comfort moderno si sposa con la caratteristica architettura toscana rimasta inalterata nel tempo. Nelle nostre terre produciamo olio extra vergine bio di qualità, miele naturale e lavanda. Ogni mattina, fra le altre cose, offriamo ai nostri ospiti il profumo del pane fresco di grani antichi fatto in casa e le torte appena sfornate con amore. Fin dal primo momento a Villa di Campolungo godrete della quiete e della piena sintonia con il territorio.
La via degli Dei è un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini. Il nome deriva probabilmente dai toponimi di alcuni monti attraversati, fra cui Monte Venere, Monte Adone a Monzuno e Monte Luario a Firenzuola (con riferimento alla dea Lua, invocata dai Romani in guerra), nei pressi del passo della Futa. La via, attualmente segnata dal CAI, ripercorre i cammini utilizzati nel Medioevo per le comunicazioni fra Bologna ed il capoluogo toscano, e ancora prima dai Romani attraverso la Flaminia militare, costruita nel 187 a.C. per volontà del console romano Gaio Flaminio, e dagli Etruschi come via di collegamento tra Bologna e Fiesole, città entrambe di fondazione etrusca. Il percorso, ricostruito a partire dagli anni ’90, attraversa numerosi luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico a quote intorno ai 1000 m s.l.m. In alcuni punti i sentieri passano proprio sulle antiche pavimentazioni stradali ancora superstiti dopo 2000 anni di storia.
Siamo felici di aderire alla campagna di Promozione e Sensibilizzazione della Misericordia di Fiesole, un’Associazione Onlus che opera sul territorio fiesolano dal 1829 nel volontariato sanitario, sociale e di protezione civile Siamo convinti che prendersi cura del territorio e della sua comunità significa aiutare il suo ambiente e preservarne la bellezza e il suo paesaggio. Aiuta con una donazione o come volontario la Misericordia di Fiesole, fai la tua parte. Link