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VILLA PEYRON | FIESOLE IL BOSCO DI FONTELUCENTE © ALESSIO GUARINO

VILLA BOSCO DI FONTELUCENTE A FIESOLE

VILLA PEYRON

La villa e il giardino, circondati da un ampio parco, si affacciano verso sud, con una vista incantevole su Firenze, delimitata dal Monte Ceceri e aperta al paesaggio agricolo a olivi. II toponimo deve la sua origine ad una fonte cinquecentesca, posta a monte, che per caduta alimenta le 29 fontane. Il giardino si articola su tre terrazzamenti digradanti, disegnati da siepi di bosso e da possenti quinte di cipressi. Il primo risale presumibilmente al periodo di costruzione dell’edificio, the deve it suo aspetto attuale all’intervento dell’architetto Ugo Giovannozzi, mentre gli altri, come tutti gli interventi nel parco, sono stati realizzati dalla lunga e appassionata opera di Paolo Peyron, che ha recentemente donato la propriety ally Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron promossa dall’ente Cassa di Risparmio di Firenze. Oltre che per la presenza delle numerosissime fontane, concepite dallo stesso Peyron, assemblando manufatti antichi e moderni di varia provenienza, si caratterizza per la ricca e silenziosa popolazione di statue, provenienti per lo pi6 dalle yule venete del Brenta distrutte nel corso della Prima Guerra Mondiale a sostituire quelle originarie in cotto dell’Impruneta, che abitavano it giardino prima dei danneggiamenti subiti dallo stesso nel corso dell’ultimo conflitto. II giardino formale si colloca in un rapporto dialettico con 1’ampio bosco di querce e conifere che lo attornia e in cui percorsi, aree di sosta, statue, fontane e gazebi creano un affascinante parco romantico.

Ines Romitti

GIARDINI STORICI ITALIANI

Il paesaggio è qualcosa di complesso, esso nasce prima di tutto nella mente del soggetto, si forma attraverso la visione di quell’insieme di oggetti e di vedute che si alternano sul territorio. Paesaggio è l’alternarsi di beni culturali (chiese, monasteri, castelli, centri storici ecc…) con bellezze naturali (vedute di montagne, mare, foreste, fiumi ecc…). Paesaggio è anche l’insieme di tutte le tradizioni di un popolo o di una città (feste popolari, modo di vivere ecc…). Quando ci si riferisce al paesaggio in generale bisogna fare riferimento a tutti questi elementi importanti e caratterizzanti. Il paesaggio è come un grande quadro e per vederlo e capirlo bisogna far uso dei cinque sensi del corpo umano: la “vista”, “l’olfatto”, “ l’udito”, “il gusto” e “il tatto” .

La vista è senza dubbio il senso principale per capire il paesaggio. Vedere è conoscenza. Vedere significa penetrare nell’oggetto, in questo caso nel paesaggio, e relazionarlo con noi stessi. La vista non può fare a meno della luce capace di disegnare atmosfere particolare. Nel paesaggio la luce da vita a colori e forme che acquistano un diverso significato, dal misterioso, al sognante, al paradisiaco: il grigiore di un temporale in arrivo che fa da sfondo a un borgo medievale o a un castello diroccato ancora rischiarati dagli ultimi raggi del sole, un tramonto goduto dall’alta montagna, una splendida veduta sul mare in una bellissima giornata di sole. L’olfatto o odorato ci fa sentire i profumi del paesaggio, profumi che vengono dai campi, dalla terra, dagli alberi da frutta, dalle siepi.